Il 29 settembre 2011 un gruppo di normali cittadini ha depositato alla Corte di Cassazione a Roma, una proposta di legge di iniziativa popolare per ridurre gli stipendi dei parlamentari e di tutti i dirigenti pubblici nominati dai politici o eletti dal popolo, ed adeguarli alla media degli stipendi europei. Tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.leggentrp.it e sul profilo Facebook. Motto dell'iniziativa “Nun Te Regghe Più”, dal titolo della famosa canzone di Rino Gaetano.
L’iniziativa è stata pubblicata, come richiesto dalla legge, sulla Gazzetta ufficiale n. 227 del 29.09.2011 e da quel giorno è iniziata la raccolta di firme che si concluderà entro la metà di marzo 2012.
Qui trovate la lista dei comuni in cui è possibile firmare e qui quelli di Varese. Si tratta di Busto Arsizio, Caronno Pertusella, Daverio, Mercallo, Saronno, Somma Lombardo, Tradate, Travedona Monate, Varese, Vergiate.
Semplice la proposta, ovvero un solo articolo che recita così:
ART.1
I Parlamentari italiani eletti al Senato della Repubblica, alla Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio, i Ministri, i Consiglieri e gli Assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle Regioni, i Presidenti delle Province, i Sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica ed equiparati, non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell'Unione Europea, più della media aritmetica europea degli eletti degli altri Paesi dell'Unione per incarichi equivalenti.
L’iniziativa è stata pubblicata, come richiesto dalla legge, sulla Gazzetta ufficiale n. 227 del 29.09.2011 e da quel giorno è iniziata la raccolta di firme che si concluderà entro la metà di marzo 2012.
Qui trovate la lista dei comuni in cui è possibile firmare e qui quelli di Varese. Si tratta di Busto Arsizio, Caronno Pertusella, Daverio, Mercallo, Saronno, Somma Lombardo, Tradate, Travedona Monate, Varese, Vergiate.
Semplice la proposta, ovvero un solo articolo che recita così:
ART.1
I Parlamentari italiani eletti al Senato della Repubblica, alla Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio, i Ministri, i Consiglieri e gli Assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle Regioni, i Presidenti delle Province, i Sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica ed equiparati, non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell'Unione Europea, più della media aritmetica europea degli eletti degli altri Paesi dell'Unione per incarichi equivalenti.
7/01/2012
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