martedì 27 dicembre 2011

UNA BUONA NOTIZIA Una soluzione contro la crisi: "Ci licenziate? E noi rileviamo l'azienda"-

Dal giugno del 2011, Luca Bellei, 49 anni, fa due mestieri: lavora come fuochista per Greslab, una cooperativa diScandiano (Reggio Emilia) attiva nella produzione di piastrelle in gres porcellanato per pavimenti, e contemporaneamente, in quanto socio lavoratore, è uno degli undici consiglieri d’amministrazione della società in cui presta servizio. Bellei si trova a svolgere questo doppio ruolo perché con altri colleghi ha costituito una cooperativa e ha rilevato l’azienda di cui era dipendente, Optima (ex Ceramica Magica), che aveva già chiesto il concordato preventivo ed era prossima alla chiusura. 

La strategia adottata da Luca e i suoi compagni di lavoro è definita “workers buyout” e consiste appunto nell’acquisizione di un’impresa da parte dei suoi dipendenti, che in questo modo diventano lavoratori/imprenditori. In un periodo in cui la crisi picchia duro e alcune imprese sono costrette a chiudere e a licenziare i propri dipendenti, lo strumento del “workers buyout” sta diventando una soluzione sempre più frequente. I rischi, in un’avventura del genere, non mancano: il più significativo, qualora le cose non vadano bene, è quello di veder sfumare non solo il proprio lavoro ma anche i risparmi e i sussidi di mobilità impiegati per l’acquisto. Fortunatamente però sono altrettanto alte le probabilità di successo. Per ora, nel caso di Greslab, Bellei e i suoi soci sono riusciti a far riaprire gli stabilimenti dopo uno stallo di due anni e ad allontanare – si spera per sempre – lo spettro della disoccupazione. Il lavoro da fare è tanto, ma le prospettive – ci ha spiegato Luca - sono ottimistiche.

La singolare esperienza di Bellei e della cooperativa Greslab inizia nell’estate 2008, quando Optima Spa, la ditta di ceramiche in cui lavoravano Luca e i suoi colleghi, va in crisi. L’azienda viene posta in liquidazione e concordato preventivo e si appresta a chiudere. Per gli operai vengono attivate le procedure di mobilità. E’ in questo momento, alla fine del 2008, che a Bellei e ad altri lavoratori viene in mente di salvare l’azienda e il loro posto di lavoro attraverso un’acquisizione. 

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