Il tema delle liberalizzazioni è tornato di moda negli ultimi giorni. In particolare si discute sulla liberalizzazione delle licenze dei taxi. Ma di cosa si parla in realtà? E perché i tassisti si oppongono in modo così categorico ad ogni tipo di liberalizzazione.
UnBagaglioDiNotizie.com ha provato a capirci un pò di più, chiedendo ad un tassista di esporre le ragioni che lo hanno portato in piazza a manifestare contro un emendamento del governo Monti che di fatto apriva la strada alla liberalizzazione delle licenze.
Napoleone Pedrielli fa il tassista da più di 30 anni ed ha deciso di spiegarci il suo pensiero inoltrandoci una lettera, indirizzata alla responsabile del suo sindacato, in cui si mettono in luce tutte le preoccupazioni e le rivendicazioni dei tassisti.
Per completezza d'informazione, bisogna sottolineare che la lettera è del 25 novembre, pochi giorni dopo l'insediamento del governo Monti.
UnBagaglioDiNotizie.com rimane a disposizione per eventuali repliche.
Ecco la lettera.
Cara Maria,
Scusami se mi faccio sentire così di rado, ma sai la mia situazione. Spesso mi incupisce il pensiero del futuro nientaffatto roseo che ci aspetta.
Uno di motivi delle mie preoccupazioni è l'evoluzione politica avvenuta recentemente. E' stato incaricato un governo di supertecnici che si prepara a somministrare a tutti gli italiani una medicina molto amara.
Così facendo i politici, di destra e di sinistra, si sono lavati
le mani e quando andremo alle elezioni addosseranno a questo governo tutte le colpe.
Andando ad analizzare ciò che a noi sta più a cuore, cioè il pericolo che si vogliano ancora una volta liberalizzare le licenze dei taxi come se fosse la panacea a tutti i mali italiani, ho paura che questi professori che vivono tanto di teorie e poco di pratica, sono convinti che il mercato e la libera concorrenza siano la soluzione a tutti i problemi.
Il loro convincimento (sbagliato e non so quanto in buona fede) è questo: liberalizzando le licenze dei taxi si ottiene un miglioramento del servizio rendendo reperibili più facilmente i taxi.
Le tariffe per effetto della concorrenza diminuirebbero.
Si creerebbero nuovi posti di lavoro.
Invece pur aumentando anche di dieci volte il numero dei taxi, nei momenti di massima richiesta sarebbero comunque introvabili perchè bloccati in mezzo al traffico. Infatti l'equazione TANTA RICHIESTA DI TAXI = TANTO TRAFFICO
è incontrovertibile mentre POCA RICHIESTA DI TAXI = POCO TRAFFICO ne è conseguente.
Un aumento indiscriminato di taxi circolante dal punto di vista della reperibilità sarebbe quindi perfettamente inutile.
Dal punto di vista delle tariffe poi sappiamo che queste, pur ritenute da tutti alte, sono concepite e bloccate in modo che ci sia chiarezza nei confronti degli utenti e sono elaborate per rendere un minimo di redditività ai lavoratori del comparto.
Se si volesse una concorrenza si dovrebbero necessariamente liberalizzarle con l'inevitabile nascita di cartelli e di abusi in occasione di grossa richiesta. Lo vediamo, ad esempio con quelle degli alberghi, fanno prezzi stracciati in periodi di morta e quadruplicano i prezzi durante le fiere.
Non ho mai visto, comunque, nessuno che per fare concorrenza, si possa permettere di lavorare sottocosto. Tranne le attività dove si ricicla il denaro e si
accetta di perdere pur di avere del denaro ripulito. Chi non ci dice che queste liberalizzazioni non nascondano proprio il modo di favorire le mafie che hanno soldi da investire e quindi possono permettersi di aprire attività in perdita. Una voltapoi fatte fallire quelle che vivono del loro lavoro, si possono impossessare del mercato e praticare prezzi che permetterebbero loro di recuperare ampiamente le perdite.
L'aumento previsto di posti di lavoro sarebbe, naturalmente a discapito dei redditi dei lavoratori preesistenti. In una società dove le aziende diminuiscono il personale, al contrario per noi si vorrebbe aumentarlo.
Già sento qualcuno di noi proclamare e prevedere lotta dura e a oltranza contro le liberalizzazioni, ma ho una grossa paura che questa volta gli scioperi, le manifestazioni e gli sconquassi, saranno controproducenti per diverse ragioni.
Questo governo ha il sostegno di tutte le forze politiche e in caso di manifestazioni e scioperi da parte nostra, anche dell'opinione pubblica e dei media che non farebbero altro che rinforzare e sottolineare che le nostre sono difese corporative di privilegi che vanno estirpati.
Non fa nulla se poi tutto ciò che quei professori credevano di ottenere, non si otterrà, anzi, il servizio peggiorerà, il parco macchine sarà più vecchio, più inquinante e meno sicuro. Le tariffe non potranno che crescere perchè mentre il nostro reddito ora si regge su 10/15 corse al giorno, dovrà necessariamente rimanere tale con la metà delle corse.
Secondo me se potremo ottenere qualche cosa, non sarà con scioperi e manifestazioni perchè nessuno ascolterà le nostre ragioni, né le vorrà ascoltare.
Non illudiamoci di poter fare quello che hanno fatto i tassisti greci. Ricordiamoci che questo governo non è stato eletto, quindi non ha paura di perdere voti. Anzi potrebbe essere l'occasione per dimostrare a tutti la sua forza picchiando duro su di noi.
Credo che si debba chiedere invece, di essere ascoltati, cercare di spiegare queste nostre argomtazioni, sperando che vengano ascoltate con buona fede. per la lotta dura, c'è sempre tempo.
Secondo me ci sono due soluzioni possibili ai notri problemi: chiedere la municipalizzazione del servizio taxi facendoci diventare tutti dipendenti comunali con le conseguenti garanzie. Sarebbe una richiesta provocatoria e utopistica che nessuno accetterebbe da una parte perchè sanno benissimo che sarebbe una voragine con perdite immense (vedi radiobus) dall'altrà pur rendendosi conto che la vita diventa sempre più difficile, nessuno rinuncerebbe alla sua libertà e indipendenza.
La seconda soluzione, forse più percorribile, sarebbe quella di cercare di ottenere una defiscalizzazione dei carburanti tornando agli anni '70 quando il rimborso benzina era sufficiente a pagare previdenza e fiscalità. Si dovrebbe ottenere un regime di prezzi del carburante come hanno i coltivatori diretti e i pescatori. Anche i trasportatori hanno agevolazioni fiscali che coprono quasi completamente le accise dei carburanti. Perchè noi NO?
In altri paese europei, in virtù del fatto che in taxi è un efficace supporto al trasporto pubblico, viene defiscalizzato in modo molto sensibile e ottiene una serie di facilitazioni che permettono di tenere basse le tariffe. In Italia, invece, si cerca di tenere le tariffe basse, senza nessun supporto. Da noi il taxi è considerato un lusso, se così fosse dovremmo poter decidere le tariffe in base a questa convinzione e, inevitabilmente la richiesta diminuirebbe, i taxi esistenti sarebbero più che sufficienti e il nostro lavoro sarebbe ugualmente redditivo. Invece no. E' un lusso che tutti però si debbono poter permettere.
tutta la mia solidarietà al sig. Pedrelli che, con tutta la sua
RispondiEliminacategoria , è stato oggetto di un mobbing spaventoso condotto
all'unisono da tutti i mass media, poche voci escluse. Nessuno si
è chiesto cosa ci sia dietro questa ansia della liberalizzazione
delle livùcenze. Io sono portata a diffidare delle
liberalizzazioni visti i danni del liberismo che la storia ci ha
insegnato: formazione di oligopoli e crazione di cartelli. Le
liberalizzazioni recenti , polizze auto , banche etc etc hanno
visto nei loro tariffari un incremento pauroso. Sono dati! più
clamoroso. In merito alle assicurazioni sui mezzi di trasporto
dal 1994 ad oggi sono aumentate del +184,1%, contro un incremento
dell’inflazione del +43,3% (in pratica le assicurazioni sono
cresciute 4,2 volte in più rispetto al costo della vita).
Male anche i servizi bancari/finanziari (costo dei conti correnti,
dei bancomat, commissioni varie, etc.). Sempre tra il 1994 ed il
2011 i costi sono aumentati mediamente del +109,2%, mentre
l’incremento dell’inflazione è stato pari al +43,3% (in questo
caso i costi finanziari sono aumentati 2,5 volte in più
dell’inflazione).
Si potrebbe andare avanti... ma mi fermo qui. Ancora la mia
solidarietà alla categoria taxisti, non perchè siano simpatici
(alcune manifestazioni loro non hanno certo giovato!
riconosciamolo) ma perchè usati , USATI, come capro espiatorio per
coprrire ben altre lobby e ben altri interessi. Grazie