L'inquinamento fa crescere i bambini di città. Questo è il risultato di una ricerca dell'Università di Granada che ha rilevato come i bimbi di città posseggano una struttura più grande rispetto a quelli che vivono in campagna. Una buona notizia di norma, ma questo fenomeno potrebbe essere determinato dagli xenoestrogeni, inquinanti presenti nella benzina che hanno effetti sul corpo simile a quello che gli estrogeni hanno sulle donne.
Oltre a malattie croniche, artrite, cardiopatie, cancro e problemi di fertilità favoriti dall'inquinamento urbano, pare che i bambini delle grandi città siano più alti di quelli di campagna a causa dei fumi della benzina che favorirebbero un aumento dell'altezza media non naturale. In particolare gli xenoestrogeni sarebbero presenti in maggior quantità nelle donne in gravidanza di città rispetto a quelle di campagna. Non solo: altri studi della Ohio State University, hanno dimostrato che l'inquinamento può causare anche un cambio del metabolismo dei bambini che si concretizza con l'aumento di zucchero nel sangue e nell'innalzamento della resistenza all'insulina.
La realtà italiana sembra invece differente dai risultati di queste ricerche. Italo Farnetani, pediatra che insegna all'Università di Milano Bicocca, afferma infatti che in Italia non ci sono grandi differenze tra città e campagna:
“Negli anni Ottanta si sapeva bene che i bambini di campagna respiravano aria meno inquinata, mostravano minori disarmonie nella crescita, avevano meno malattie respiratorie, otiti, etc. Ma negli anni recenti, in Italia si sono omogeneizzate le varie situazioni: non ci sono più grandi differenze fra campagna e città, fra Nord e Sud, almeno a livello di bambini e adolescenti, e si sono uniformati comportamenti e abitudini fra piccoli e grandi centri”.Sempre Farnetani elaborando i dati Istat relativi alla natalità nei primi cinque mesi dell'anno, ha scoperto inoltre c'è una tendenza ad andare a vivere in campagna, fuggendo dalle grandi città:
“C’è stato infatti un crollo della natalità nelle grandi città e un incremento di natalità dei piccoli centri. A Milano, per esempio, c’è stato un crollo netto e un boom di nascite nella Brianza. Oggi quindi non parlerei tanto di un confronto fra città e campagna, ma fra grande e piccolo centro cittadino».Fonte: Il Fatto Quotidiano
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