venerdì 16 dicembre 2011

IL CASO UVA NEL LIBRO " LA PENA DI MORTE IN ITALIA " DI SAMANTA DI PERSIO


Si riapre il caso Giuseppe Uva: trovate tracce di sangue sulle scarpe da ginnastica.  

   Riesumato oggi il cadavere di Giuseppe Uva .
Dal libro " LA PENA DI MORTE IN ITALIA" ,(edito da Rizzoli) 
Dal cellulare di  Biggiogero 
Operatore 118 "  118 ..."
Alberto Biggiogero " Si. buona sera ,sono Biggiogero . Posso avere una autolettiga qui alla caserma di via Saffi ? Alla caserma dei carabinieri ? "
Operatore 118 "  Si , cosa succede ? "
Alberto  " praticamente stanno massacrando un ragazzo "

L'operatore chiama la caserma dei carabinieri , ma                                                                                           il centralino " No, sono due ubriachi che abbiamo qui in caserma, adesso gli sequestriamo il cellulare ...."
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dopo un po i carabinieri chiedono un'ambulanza per un TSO ( trattamento sanitario obbligatorio ) perchè , secondo loro era molto agitato .
(Anche secondo la polizia di Ferrara Aldrovandi era molto agitato .)
In realtà la morte non era imputabile all'agitazione 

Il libro continua narrando altri particolari -
Si parla anche del caso Aldrovandi, del caso Cucchi .

Vale la pena leggerlo 













1 commento:

  1. mi spiace ma non sono per nulla d'accordo con questa versione accusatoria nei confronti dei carabinieri. Sappiamo che sia Uva e Cucchi erano tutto tranne che stinchi di santo, Aldovrandi è un caso un pò diverso. La morte di una persona non è una cosa che fà piacere a nessuno, ma da qui a dire che è stata volutamente provocata, ci passa un'oceano. Stò naturalmente esprimendo il mio parere. Quando sul lavoro esiste un'infortunio difficilmente si viene imputati senza certe e reali prove. Nella mia esperienza psichiatrica, ne ho visto di tutti i colori, oggi, vengono difesi solo i cosidetti utenti, gli operatori sono lasciati allo sbando, così nelle carceri; ci si arrangia in balia di gente così. Certo che sopratutto in questi casi, la violenza scatenata anche magari da circostanze estreme, come l'essere ubriachi o in preda alla droga, non favorisce coloro i quali sono deputati ad intervenire.E' molto difficile muoversi in certe situazioni che per la gente comune è drammatica, ma per te che intervieni deve essere sopratutto risolutiva. Tra l'altro noi diciamo:non devi darle e devi cercare di non prenderle. Come si fà? non certo con l'accallappiacani. In altri Paese tipo gli U.S.A. essendo dotati di altri strumenti più consoni, intervenire resta meno problematico. Vorrei dire anche un'altra cosa:puzza e non poco che dietro i famigliari, ci sia qualcuno che spinge, facendo balenare la possibilità di poter avere dei grossi risarcimenti, che fanno molto comodo visto anche le condizioni patrimoniali di qualcuno. Abbiamo visto anche ultimamente come nel caso di Uva, qualcuno ha perso la misura e si è avventurata anche in accuse al di fuori di ogni logica, questo la dice lunga di come possono essere anche manovrabili da qualcuno più scaltro. Non ho letto il libro, non mi piaccione però queste posizioni estreme che sono comunque troppo di parte

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