Domanda:
Qual’ è il suo giudizio sulla "Sentenza Thyssen" ?
Risposta:
La sentenza depositata oggi è la degna, eccezionale conclusione di uno dei processi in assoluto più importanti mai celebrati nel nostro Paese e non solo nel nostro Paese.
Domanda:
Qual’ è l’ insegnamento maggiore che ne possiamo trarre dalla "Sentenza Thyssen" ?
Risposta:
Dimostra almeno cinque fatti positivi:
1. la giustizia può dare risposte straordinarie alle istanze di tutela della dignità e dei diritti dei cittadini
2. al centro dell’ attenzione è ormai giunta la politica aziendale della sicurezza: come ci invita a fare la Corte di Cassazione, dobbiamo entrare nelle stanze dei consigli di amministrazione, per scoprire le scelte aziendali di fondo che portano agli infortuni, ai disastri
3. è preziosa la partecipazione popolare all’ amministrazione della giustizia
4. è indispensabile fare le indagini con rapidità, per non incorrere nella devastante prescrizione dei reati, e, a questo scopo, è irrinunciabile un’ organizzazione specializzata
5. è determinante la scelta fatta dalle nostre leggi: quella di puntare, non solo sulla responsabilità penale degli amministratori, ma anche sulla responsabilità diretta delle stesse società.
Esistono aspetti che ritiene negativi o preoccupanti per la salute e la sicurezza sul lavoro ?
Risposta:
Tra tanti fatti positivi, fa ancor più spicco un fatto negativo che mi permetto di segnalare anche al Governo.
La scadenza del 31 dicembre 2011 si avvicina inesorabilmente: nell’ ambito del nostro Gruppo chiamato ad occuparsi di infortuni, malattie professionali, disastri, sei Sostituti dovranno cambiare gruppo nell’ immediato, un settimo poco più in là nel tempo.
Per l’ anno prossimo ci attendono impegni molteplici e severi. Basti pensare ad alcune scadenze incombenti: le fasi successive di Eternit, Thyssen, Darwin; i tanti procedimenti penali che coinvolgono i tumori professionali.
Per di più, uno strumento unico come l’ Osservatorio sui cancri occupazionali realizzato presso la nostra Procura continua a far emergere realtà aziendali caratterizzate da allarmanti epidemie tumorali (globalmente, ad oggi, abbiamo dovuto svolgere indagini notoriamente complesse e laboriose su 25.632 casi di tumore).
In questa prospettiva, il nostro Gruppo rischia di subire un collasso.
Sono immaginabili le conseguenze dirompenti prodotte dal previsto ricambio di Sostituti.
Conseguenze due volte dirompenti: perché i nuovi Colleghi destinati ad inserirsi nel Gruppo, pur di eccezionale bravura, avranno necessità di tempi non brevi per acquisire l’ indispensabile esperienza e professionalità specifiche; e perché i Colleghi destinati ad allontanarsi dal Gruppo faranno forzatamente mancare quelle conoscenze ed operatività maturate negli anni e irrinunciabili per il raggiungimento degli obiettivi.
15 novembre 2011
!
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO