venerdì 16 dicembre 2011
Firenze, italiano uccide due senegalesi e poi si spara. Considerazioni
A Firenze un uomo ha ucciso a sangue freddo due senegalesi che hanno avuto la sola sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, con il colore della pelle sbagliata.
L'assassino, tale Gianluca Casseri, 50 anni, militante di estrema destra, pare abbia colpito alla cieca, uccidendo due persone e ferendone altre tre.
Oltre al fatto in sè, che è di inaudita ferocia, sono due le cose che mi hanno colpito:
1) I quotidiani
2) Un ragazzo di colore che piangeva. Portava un berretto blu con la scritta "Italia"
Sfogliando i principali quotidiani, ho fatto una gran fatica per trovare le generalità dei due uomini uccisi da Gianluca Casseri. Di lui invece ormai conosco tutto: età, passioni, malattie, commenti sulla sua personalità.
Le sue vittime invece erano solo "due ambulanti senegalesi".
In pratica l'assassino viene umanizzato, contestualizzato ed inserito nelle sue relazioni sociali ( come è giusto che sia), i morti ammazzati sono, sono stati e restano "due senegalesi". Come se il solo fatto che siano del Senegal esaurisca la cronaca e restituisca l'umanità a chi non c'è più.
Ma dietro le parole e le nazionalità ci sono dei nomi e dei cognomi che fanno assumere alla vicenda un altro punto di vista e di sensibilità.
"Uomo italiano uccide Samb Modou, 40 anni, e Diop Mor, 54 anni, due uomini originari del Senegal".
Un titolo o un paragrafo all'interno di un articolo, scritto in questo modo, avrebbe dato il giusto peso alla vicenda che nella sua drammaticità è molto semplice: un uomo ha ucciso altri due uomini.
Ma più di tutto, un' immagine ha dato un senso alle riflessioni su questo tremendo atto. Un fotogramma in cui a Firenze, un ragazzo con la pelle scura piange e si dispera per la morte dei suoi due amici.
E mentre le lacrime gli scendevano sul viso, non ho potuto non notare il suo berretto di lana azzurro con la scritta "Italia". In quel berretto e nell'uomo che lo indossava ho potuto vedere le infinite contraddizioni del mondo d'oggi, dalle quali però si poteva chiaramente leggere un messaggio inconsapevole di speranza che un ragazzo con la pelle scura ha donato a me, ragazzo con la pelle chiara.
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