Moni Ovadia a Busto Arsizio |
Invitato dall'Università del Quadrifoglio ,ieri sera Moni Ovadia ,attore di teatro,scrittore, musicista ,opinionista di fama internazionale ,non ha deluso le attese delle oltre 300 persone che affollavano il Museo del Tessile di via Volta.
Subito si è posto in antitesi con gli ignoranti che siedono al governo : se Tremonti afferma " con la cultura non si mangia "
lui risponde con tre parole rivolte soprattutto ai giovani " studiate ,studiate ,studiate " .Ed aggiunge " senza preparazione non si raggiunge alcuna eccellenza, non si arriva da nessuna parte ,e si è preda della sottocultura berlusconiana ". Un ministro della sottocultura come Tremonti ,avrebbe già dovuto essere cacciato da tempo . Un esempio per tutti : "chiedete a Roberto Benigni quanti soldi ha fatto studiando e recitando Dante"!
"Questo governo è pronto a fare cassa vendendo la nostra cultura, i nostri monumenti, le nostre opere d'arte:se ciò avvenisse diventeremmo un agglomerato casuale di professionalità ,senza identità, eliminabili da chiunque, "
Partendo dall'analisi impietosa di come è stato ridotto il paese da chi fa fare il ministro ad una donna -oggetto ,che ha nel proprio curriculum il solo fatto di essere stata una velina, arriva a ribadire ancora una volta che l'Italia può risollevarsi facendo della questione culturale una questione politica .
E tutti , a partire dai giovani, devono impegnarsi a cambiare le cose ,in questo nostro paese ammorbato dal berlusconismo strisciante ,cui i partiti di opposizione non hanno saputo opporre un baluardo credibile .
Al termine della sua dissertazione , durata ,a braccia , per oltre 90 minuti, gli abbiamo chiesto l'opinione circa la situazione in Palestina . Moni Ovadia, ebreo, ma cittadino del mondo è stato categorico : Israele deve ritirarsi entro i confini del 1967 , secondo la risoluzione dell'ONU 242 .
Un ringraziamento all'Università del Quadrifoglio, un ringraziamento a Moni Ovadia , nell'attesa di essere nostro ospite ,come ha promesso .
Ecco l'intervento integrale di Moni Ovadia.
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