domenica 9 ottobre 2011

INCIDENTI SUL LAVORO :61 GIORNATA ANMIL


Tre morti al giorno: una catastrofe vergognosa. La 61esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro ci pone davanti ad uno dei problemi piu' seri e drammatici del nostro Paese.
E la Lombardia è la prima regione per il numero di morti sul lavoro .
Le manifestazioni dell’ ANMIL sono importantissime ,ma quello che non si dice 
in modo chiaro e netto e non si scrive mai abbastanza è che i morti sul lavoro quasi mai sono dovuti alla fatalità o alla “leggerezza” delle vittime (quasi che per una leggerezza fosse plausibile una sorta di “pena di morte” immediata, sul campo e senza processo), ma il più delle volte sono causati dalla decisione dei responsabili di “tagliare”, sia nelle risorse sia nei tempi di lavorazione, imponendo prestazioni sempre più elevate e veloci, consapevoli del rischio conseguente sulla prevenzione, formazione e sicurezza.
Andrebbero quindi chiamati col loro nome e molti sarebbe giusto definirli omicidi,(come li ha riconosciuti la corte di giustizia di Torino per i morti della Thyssen ) di cui questo governo è corresponsabile, con la sua politica di risparmi e tagli fatta sulla pelle delle persone,col suo tentativo di colpevolizzare i lavoratori con la campagna “ La sicurezza.La pretende chi si vuol bene “ .Una vergogna !
Quello che non si dice e non si scrive è che esistono da anni leggi, norme tecniche, procedure, che se applicate correttamente porterebbero il rischio di infortunio e di malattia professionale a livelli enormemente più bassi rispetto agli attuali, ma che da parte  di molti  imprenditori,nonostante l’impegno delle loro associazioni, non c’ è la volontà di farlo, così come da parte del governo non c’ è la volontà di intensificare le misure di promozione e controllo, aumentando le risorse delle ASL, affinché queste norme siano rispettate, sia in termini economici, che di persone e in particolare di tecnici della prevenzione, in barba agli impegni assunti solennemente in Parlamento (Ordine del Giorno della Legge 123/07 per  reinvestimento delle somme delle sanzioni ex D.Lgs.758/94).
C’ è bisogno di più risorse, per maggiori verifiche e migliori programmi di ricerca.
E l’ INAIL ci fornisce dei dati sugli infortuni e le morti sul lavoro molto ottimistici, ma fortemente sottostimati, perché tengono conto solo degli infortuni denunciati,  visto che gli infortuni che appartengono nel sommerso, ammontano a circa 200.000 ogni anno: un enormità. Senza contare i morti ancora nel sommerso che sfuggono ad ogni statistica ufficiale!!!
E l’INAIL ogni anno accantona 2 ( due ) miliardi di euro di utile . Purtroppo questi soldi, non vengono spesi per aumentare le rendite da fame agli invalidi del lavoro, alle famiglie dei morti sul lavoro, ma sono depositati in un conto infruttifero della Tesoreria dello Stato,                          Inoltre, c’ è un dramma molto spesso sottovalutato, cioè quello delle malattie professionali, che ogni anno fanno migliaia di morti.
Per l’ anno 2010, c’ è un nuovo record delle malattie professionali con un incremento del 22%, pari a 42.347 denunce: 7.500 circa in più rispetto al 2009 e oltre 15.000 rispetto al 2006: cioè il 58% in più.
Secondo l’OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA dall’inizio dell’anno 2011  al 9 ottobre    ci sono stati   514  morti sul lavoro ,ma si arriva a 830 se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere Erano 453 alla stessa data del 2010 ,per cui c’è stato un aumento dell’ 12% . Comprese le 4 vittime di Barletta che, in quanto in nero ,forse non saranno conteggiate in altre statistiche .
E questo nonostante aumento di disoccupati e calo delle ore lavorate .
E’ ora di passare dalle parole ai fatti :basta proclami alla Sacconi ,che ha svuotato le legge 81/08.
Dott. Andrea Bagaglio – medico del Lavoro – 
Col contributo di Marco Spezia, Marco Bazzoni ,Antonio Boccuzzi……. e familiari di morti sul lavoro






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