martedì 4 ottobre 2011

CROLLO DI BARLETTA :LE VITTIME LAVORAVANO IN NERO




Lavoravano in 'nero', senza contratto, le operaie morte nel crollo della palazzina di via Roma, a Barletta. Lo raccontano i parenti delle vittime, assiepati davanti all'obitorio del Policlinico di Bari dove si trovano i corpi delle operaie in attesa dell'autopsia. "Era gente - dicono - che lavorava per sopravvivere".



"Mia nipote, 33 anni, prendeva 3,95 euro all'ora,


 mia nuora quattro euro: lavoravano dalle otto alle 14 ore, a seconda del lavoro
 che c'era da fare. Avevano ferie e tredicesima pagate, ma senza contratto.
 Quelle donne lavoravano per pagare affitti, mutui, benzina, per poter vivere,
 anzi sopravvivere". Lo racconta la zia di una delle vittime.


La donna ha atteso per ore, come tutti gli altri parenti assiepati davanti all'
obitorio del policlinico di Bari, prima di poter finalmente vedere il corpo della
 propria congiunta. I parenti hanno poi avuto l'autorizzazione dal magistrato:
 quattro per volta sono scesi nella camera dove erano state ricomposte le 
salme, in attesa dell'esame autoptico. " I giornali dicono che era un maglificio,
 ma in realtà era un laboratorio di confezioni: venivano confezionate magliette,
 tute la ginnastica. Lavoravano lì dentro dalle 8 alle 14 ore, dipendeva dalle 
commesse che il proprietario riusciva ad ottenere".
PROCURA TRANI,PER ORA NESSUN INDAGATO - Nessun nome è
 stato iscritto per ora nel registro degli indagati. Lo ha detto all'ANSA il 
procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trani, Carlo Maria 
Capristo, per il crollo della palazzina a Barletta in cui sono morte quattro
 operaie e una ragazzina e per il quale s'indaga per omicidio colposo 
plurimo e disastro colposo.

CROLLO PALAZZINA: NAPOLITANO, SCIAGURA INACCETTABILE -
"L'inaccettabile ripetersi di terribili sciagure, laddove si vive e si lavora,
impone l'accertamento rigoroso delle cause e delle responsabilità, e
 soprattutto l'impegno di tutti, poteri pubblici e soggetti privati, a tenere
sempre alta la guardia sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni e
dei luoghi di lavoro con una costante azione di prevenzione e vigilanza".
 Lo scrive Giorgio Napolitano, in un messaggio al sindaco di Barletta
dove ieri è crollata una palazzina.

VENDOLA, RIUNIONE STRAORDINARIA GIUNTA BARI - "Non
 aggiungere dolore a dolore, disagio a disagio": lo ha detto, parlando
 con i giornalisti, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola,
annunciando che, per questo, la giunta regionale pugliese alle 14 si
riunirà in seduta straordinaria per decidere un "contributo concreto"
per le famiglie delle vittime. Vendola ne ha parlato a Barletta, a
conclusione di una riunione che ha tenuto col sindaco e al quale
ha partecipato anche l'assessore regionale alle opere pubbliche,
Fabiano Amati, coordinatore regionale della Protezione civile.
Scopo della riunione dell'esecutivo regionale sarà anche quello
 di "affrontare tutti gli altri problemi" per consentire al comune di
 Barletta di alleviare i disagi delle famiglie rimaste senza casa
col crollo e con lo sgombero delle case adiacenti.
VENDOLA, TRAGEDIA SI POTEVA EVITARE - "Fare memoria
delle tragedie" perché "tragedie come queste, e come tutte quelle
di questo tipo, avrebbero potuto essere evitate". Dopo un sopralluogo
ù nell'area del crollo della palazzina di via Roma, il presidente della
Regione Puglia, Nichi Vendola, invita tutti ad affrontare in altro modo
 emergenze "che riguardano tutta l'Italia" poiché "non è possibile
accettare morti annunciate come quelle di ieri". "Stiamo diventando
 bravi nella gestione delle emergenze - ha insistito - ma dobbiamo
lavorare per prevenirle, per combattere il partito del cemento e
investire sulla riqualificazione delle periferie". Vendola ha ringraziato
 l'efficace opera dei soccorritori e soprattutto "dei barlettani che li
 hanno aiutati togliendo le macerie a mani nude". Incalzato dai
giornalisti sulle eventuali responsabilità della sciagura, il presidente
 ha auspicato che l'autorità giudiziaria possa accertare rapidamente
 se ci siano state delle responsabilità. Ai famigliari delle vittime
ha sottolineato "che niente potrà restituire i loro cari" ma che "la
Puglia intera piange insieme con loro". Quello che bisogna fare -
ha concluso Vendola - "é impegnare la politica e la società civile
alla messa in sicurezza delle nostre città. Non si può vivere non
sapendo quali siano le condizioni di staticità degli edifici"

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