Promessa non mantenuta: svaniscono i soldi per la banda larga. Il governo ha infatti deciso di cancellare dalla bozza della legge di Stabilità i 770 milioni di euro previsti. O meglio: parte dei fondi recuperati con l'asta delle frequenze 4G, inizialmente destinati allo sviluppo della Rete ad alta velocità, sono stati dirottati altrove. Al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, ad esempio.
Si trattava, più precisamente, del 50 per cento del surplus dell'asta frequenze 4G (che si è conclusa a 3,9 milioni di euro, contro la base di 2,4 milioni) inizialmente destinati alle telecomunicazioni. I soldi, però, sono stati sfilati al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, e assegnati alla gestione del titolare dell'Economia, Giulio Tremonti.
E dire che, negli ultimi tempi, tra gli operatori si era aperta la discussione su come utilizzarli al meglio. Il governo ha reso inutile ogni discussione Da una parte si puntava a digitalizzare i distretti industriali, dall'altra a portare la banda ultralarga nelle città più importanti. Il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, avrebbe preferito invece utilizzare le risorse per accrescere la domanda. Discussioni inutili, a questo punto: i soldi non ci sono più.
Alla regressione non c'è limite .
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