lunedì 19 settembre 2011

AMIANTO KILLER :NON SI DEVE SAPERE ?

sicurezza sul lavoro,amianto,svizzera
 E' successo in Svizzera  ,ma succede anche in Italia .
La gente continua inesorabimente a morire a causa di questa fibra mortale , che in Italia non si estrae più dal 1992, ma i cui effetti si manifesterenno ancora per anni .
Ma sembra che non bisogna parlarne per non disturbare la sensibilità di qualcuno , o meglio,per non aumentare la sensibilità di altri .



E' accaduto la settimana scorsa a Zurigo ,presso la Casa d'Italia . 
Infatti era in programma la proiezione di un filmato  che
racconta il dramma amianto e il maxiprocesso in corso a Torino,realizzato dalla rete
televisiva Svizzera Italiana, ma il filmato non si è visto .

Il processo vede imputato il vertice della grande multinazionale Eternit: il barone
belga Louis de Cartier e il magnate svizzero Stephan Schmidheiny per
disastro ambientale doloso permanente.

Tale documentario è il lavoro di anni di alcuni giornalisti della
Radio Televisione Svizzera Italiana e comprende anche una serie di
testimonianze fra gli ammalati ed i famigliari delle circa 3000
vittime parti civili nel processo a causa dell'inquinamento ambientale
da amianto provocato dai quattro stabilimenti Eternit in Italia :
Casale Monferrato, Cavagnolo (TO), Napoli e Rubiera (RE).

Occorre inoltre precisare che    è in corso un'indagine della Procura di Torino (
Dott. Raffaele Guariniello ) per un processo Eternit-bis riguardante
le nuove centinaia di vittime, di cui quelle fra i numerosi emigranti
italiani che avevano lavorato nello stabilimento di Niederurnen,
vicino a Zurigo : questo importante e molto significativo documentario
contiene anche le tristi vicende di questi emigranti che, tornati in
Italia, sono morti di mesotelioma, asbestosi o di tumore al polmone da
amianto.

C'è il fortissimo sospetto che l'annullamento della proiezione ( ingiustificata !) sia dovuto
all'intervento convincente dell'agenzia di Zurigo che opera per la salvaguardia dell'
immagine di Stephan Schmidheiny, in coordinamento con la nota
agenzia di Milano Bellodi & C. che provvedeva anche per le
infiltrazioni delle spie nelle associazioni delle vittime dell'amianto.

Tant'è

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