lunedì 19 settembre 2011

AMBROSIA-ALLERGIE :COSA FARE

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In questi giorni si susseguono sui giornali locali le comunicazioni di varie amministrazioni comunali che avvisano i propri amministrati dell’emissione di un’ordinanza minacciosa  che obbliga lo sfalcio delle pianticelle per coloro che abbiano i propri terreni infestati dall’ambrosia , il cui polline possiede un elevatissimo potere allergizzante .
 E si ripetano   anche le proteste di cittadini che ci informano dell’inerzia concreta dei sindaci rispetto alla presenza di ambrosia sul suolo pubblico.



Purtroppo ,il fatto che il rituale di ordinanze  di sfalcio  delle piante ( con relative minacciose sanzioni ) venga riproposto   regolarmente da anni        sta ad indicare l’inefficacia di tali provvedimenti  che servono solo ad  adempiere alla reiterata santificazione della burocrazia amministrativa .
A tale proposito sarebbe interessante conoscere ,solo a fini statistici , quanti poveri cittadini sono stati raggiunti da sanzioni per non aver provveduto alla bonifica del terreno di loro proprietà infestati da ambrosia .
Vero è che da quando circa 20 anni fa  le sementi di ambrosia sono “ sbarcate “ ai Malpensa provenienti dal Nord America , la diffusione delle piante è proseguita in modo esponenziale di anno in anno nei territori circostanti  incrementando notevolmente le riniti, le oculoriniti, le manifestazioni di asma bronchiale allergica  degli abitanti .
Ciò ha contribuito in misura apprezzabile all’aumento delle patologie allergiche che, assieme ad altre sostanze allergizzanti quali acari, nichel, graminacee …… ,  colpiscono ormai  quasi il 30% dei nostri concittadini .
Piuttosto che ordinanze sindacali, sarebbe utile che i sindaci , i vari assessori alla sanità( regionale , provinciale , comunali ) riconoscano innanzitutto nell’ ambrosia un reale problema di sanità pubblica e di conseguenza mettano in campo le strategie atte a circoscrivere , debellare un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio . Ed è già tardi .
Penso ad una tansk-force composta da medici allergologi  degli ospedali varesini, dell’ASL  , medici di base, agronomi, assessori comunali ….. , che :                                                                                                                          a)  studino nei particolari la diffusione del fenomeno nel nostro territorio ;
b)   promuovano   con tutti i mezzi una   opera di informazione  sulla tipologia della pianta e sulla pericolosità dei suo polline , mediante incontri con la popolazione , diffusione di pieghevoli semplici e ben illustrati.
c) promuovere una capillare opera di informazione presso il personale dei comuni che operano sul territorio ( vigili urbani ….)
A questo punto ci sta anche l’ordinanza dei sindaci , significando innanzitutto che sia il terreno pubblico il primo ad essere bonificato, seguito a ruota da quello privato .

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